Nelle scatolette di tonno negli ultimi tempi c’è meno olio d’oliva. Chi lo consuma spesso se ne sarà di sicuro accorto. Ci sono dei motivi ben precisi dietro alla scelta di ridurre l’olio di oliva nelle scatolette di tonno. Ti spieghiamo quali.
E’ perfetto nelle insalate, per un ottimo primo, o anche per un piatto dietetico. C’è chi lo consuma abitualmente e probabilmente si sarà certamente accorto che negli ultimi tempi, c’è sempre meno olio nelle scatolette di tonno. E non è solo un’ impressione: la quantità nelle scatolette si è effettivamente ridotta e per diverse ragioni tra cui, come è facile immaginare, l’aumento dei costi. Ma non solo, ci sono anche altri motivi dietro questa scelta che giustificano il cambiamento recente.
Una tendenza questa di ridurre l’olio di oliva presente nelle scatolette di tonno, che è stata accolta benissimo anche dai nutrizionisti e da chi è attento alla linea. Il tonno al naturale, infatti, ha visto un aumento del 5% nelle vendite negli ultimi anni, proprio per il suo minore contenuto calorico.
Meno olio nelle scatolette di tonno: i motivi di questa scelta
Il primo motivo, come si può immaginare, per cui si è ridotto negli ultimi tempi l’olio nelle scatolette di tonno, è economico. Il prezzo dell’olio d’oliva, infatti, ingrediente fondamentale per il tonno in scatola, è sempre più elevato. Colpa come sempre dei fattori climatici, tra cui la siccità, e le malattie che hanno colpito purtroppo gli ulivi. Per questo motivo i produttori di olio sono stati costretti ad abbattere i costi, riducendone la quantità nelle scatolette.
Un atro motivo è ambientale. E’ un’abitudine che ancora molti hanno, quella di scolare l’olio di scarto delle scatolette di tonno direttamente nei lavandini. In questo modo si crea inquinamento e si spreca un prodotto che in realtà potrebbe essere benissimo utilizzato. Ecco perché sulle nuove scatolette di tonno, oltre a esserci meno olio, c’è anche la scritta che invita a non sgocciolarlo nel lavandino.