Non dobbiamo dimenticarci della minaccia rappresentata dalla Vespa asiatica. Nota anche come Vespa velutina o calabrone dalle zampe gialle, si tratta di una specie aliena invasiva originaria dell’Asia. Il guaio è che è molto aggressiva e danneggia gli alveari delle api mellifere nostrane e mette a rischio la biodiversità. Il che vuol dire danneggiare anche le coltivazioni.
Ma neutralizzare i nidi della Vespa asiatica non è così facile. Ci vanno operatori e apicoltori specializzati.
Come ridurre i rischi causati dalla Vespa asiatica?
Solitamente sono gli stessi apicoltori che si attivano, in modo da proteggere i loro alveari. Prima devono fare una formazione specifica, in modo da apprendere l’uso di tecniche e insetticidi adatti. Poi devono anche essere capaci di usare le attrezzature necessarie, come le aste di carbonio lunghe anche più di 20 metri che servono per raggiungere i nidi sugli alberi.
C’è da considerare, però, che l’uso di questi pesticidi e insetticidi, anche quando usato su un singolo albero, tende a permanere per tempo in zona. Certo, solitamente si appendono dei cartelli per indicare che quel nido è stato distrutto, ma l’insetticida rimane lì. Il che crea danni all’ambiente, ma purtroppo al momento non ci sono altre soluzioni utili o altrettanto efficaci.
In Italia particolarmente a rischio è la situazione in Toscana. Qui è stata creata una rete di allerta fra gli stessi apicoltori in modo da evidenziare subito i nuovi nidi e distruggerli prima che le vespe aumentino di numero. Purtroppo, però, gli esperti sono stati categorici: pensare di eliminare ed eradicare del tutto dal nostro territorio la Vespa asiatica appare altamente improbabile.
Tutto quello che si può fare è cercare di distruggere i nidi appena avvistati, in modo da ridurre l’impatto sugli alveari delle api mellifere.
Ricordiamo, poi, che a causa dei cambiamenti climatici, sempre più specie aliene invasive stanno invadendo l’Italia, danneggiando anche gravemente la biodiversità.