I coralli si stanno riducendo in maniera drastica, soprattutto negli ultimi anni.
Questo è dovuto al fenomeno del riscaldamento globale, provocato dai gas serra, che trattengono i raggi solari e fanno si che la temperatura del nostro pianeta aumenti.
L’aumento di temperatura ambientale porta con se anche l’aumento della temperatura dei mari e l’acidificazione delle acque . A farne i conti, assieme a molte specie di pesci e molluschi, vi sono anche i coralli, questi subiscono il fenomeno dello sbiancamento. Ma sembra che la tecnica del trapianto di nuovi organismi provenienti dall’ allevamento stia funzionando.
Lo sbiancamento dei coralli
Con l’aumentare continuo delle temperature terrestri, anche le temperature delle acque subiscono degli aumenti. Gli ecosistemi acquatici risentono molto di più dei cambi di temperatura, infatti è sufficiente uno sbalzo di 0,5-1 C° per compromettere alcuni cicli biologici. Oltre alle temperature, sta aumentando l’ acidità dei mari, questi due fenomeni, in simultanea portano allo sbiancamento dei coralli.
Questo fenomeno consiste nella perdita completa del colore e della vitalità, ed è indice di morte di questi ultimi. Infatti quando questo fenomeno prende aree molto vaste della barriera, quello che prima era un’ecosistema colorato e ricco di vita, si trasforma in una enorme macchia bianca, anche chiamata arida, priva di vita
Il trapianto di coralli
In Australia un gruppo di scienziati hanno trapiantato dei coralli, provenienti, da degli allevamenti in appositi vivai. Lo scopo era quello di ripopolare le aree che hanno subito lo sbiancamento e morte durante gli anni.
I coralli trapiantati nel 2018, sono stati selezionati, che riescono a tollerare temperature più elevate e ph più acidi dell’acqua.
I risultati sono stati confortanti in quanto i coralli dopo aver attecchito nel substrato ed essere cresciuti, hanno emesso le uova. Portando una maggior sicurezza su questa tecnica come opera di recupero della barriera corallina.