La plastica assieme alla co2, risultano essere i due maggiori inquinanti del nostro pianeta.
Il dato preoccupante è che nonostante questo problema sia ampiamente sottoposto alla popolazione mondiale, i numeri riguardanti l’ inquinamento continuano ad aumentare ed anche le previsioni per il futuro non sono incoraggianti.
Gli ambienti più inquinati da plastica sono proprio i fiumi, mari ed oceani, le prime iniziative per ridurre questo fenomeno stanno prendendo piede, anche nel nostro paese.
L’iniziativa Italiana
Un gruppo di ingegneri Italiani ha creato delle barriere anti plastica, chiamate barriere blu, che permettono la raccolta dei rifiuti di plastica e non nei fiumi.
Queste barriere sono state installate nel fiume Tevere e nel Aniene, consistono in barriere galleggianti, di colore blu. Queste barriere sono in grado di trattenere tutti i rifiuti trasportati a valle dalla corrente, lasciando passare l’ acqua, ripulita dai rifiuti e soprattutto dalla plastica che arriverà al mare.
I rifiuti raccolti dalle barriere poi vengono differenziati e riciclati. Per i rifiuti derivanti dalla plastica si utilizza il metodo della pirolisi, mentre per i rifiuti organici si utilizza la gassificazione.
Pirolisi e gassificazione
La pirolisi prevede un riscaldamento del materiale plastico raccolto, in questo modo si riesce a scomporlo ed estrarre l’olio di pirolisi. Una volta estratto questo prodotto, che compone la plastica. Può essere utilizzato per la produzione di combustibili fossili come il diesel e la nafta, utilizzata principalmente per le macchine agricole in campagna.
Per quanto riguarda la gassificazione invece è un processo che viene applicato sui rifiuti organici, differenziati dalla plastica. Questo processo prevede il riscaldamento della materia organica senza che essa venga bruciata. Grazie a questa procedura le immissioni di co2 sono minimizzate, e il gas prodotto dal riscaldamento permette di creare energia elettrica. Una volta scaldati i rifiuti organici non vengono eliminati, ma bensì riutilizzati. Il prodotto di scarto sono delle ceneri, che se sparse sugli appezzamenti di terreno fungono da fertilizzante per le colture.