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prodotti sanitari pannolini

Si possono rendere i prodotti sanitari più sostenibili, riducendo la plastica? La risposta non è così scontata come credi

C’è un settore merceologico che si sta sforzando di diventare sempre più sostenibile. Si tratta di quello dei prodotti sanitari, inteso come quello dei pannolini per neonati, degli assorbenti o anche delle traverse da letto. Il fatto è che questi prodotti sono ancora ricchi di plastiche, motivo per cui i ricercatori stanno cercando di trovare dei sistemi per ridurla o sostituirla. Ma non è sempre facile.

Meno plastica nei prodotti sanitari?

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Sulla buona strada pare che ci sia uno studio condotto da Antonio Capezza, un ricercatore presso la divisione materiali polimerici del KTH Royal Institute of Technology in Svezia. Il ricercatore, infatti, avrebbe trovato un sistema per rendere maggiormente sostenibili questi prodotti sanitari. Come? In teoria si tratta di sostituire fibre polimeriche nei pannolini e negli assorbenti usando dei materiali porosi realizzati partendo da rifiuti di biomassa.

Questi ultimi non sono niente altro che proteine che derivano dagli scarti dell’agricoltura e delle industrie alimentari. Al posto di eliminare tali rifiuti, ecco che potrebbero essere riutilizzati per realizzare pannolini e assorbenti, realizzando così un ciclo più sostenibile, dove nulla va sprecato e che non inquina l’ambiente.

Il ricercatore ha poi spiegato che mentre nei prodotti usa e getta si hanno diverse alternative per sostituire la plastica, così ancora non è per il settore dei prodotti sanitari. Forse anche perché, finora, ci si è concentrati maggiormente sul settore dei prodotti usa e getta. Ma adesso è arrivato il momento di pensare anche ad altri comparti.

scienziati

Per esempio, gli assorbenti contengono spesso plastica di polietilene nello strato posteriore, mentre la parte centrale a volte comprende dei polimeri superassorbenti che servono proprio a trattenere l’umidità.

La scoperta di Capezza è avvenuta quasi per caso. Durante una lezione, stava rompendo delle cose per spiegare agli studenti di fare attenzione in laboratorio. Questo perché c’erano molte cose che potevano non andare per il verso giusto.

Ad un certo punto, mentre era intento a produrre dei filamenti bioplastici dalle proteine, ha usato per puro caso del cotone bagnato, introducendo così un notevole grado di umidità. Così facendo, la miscela che stava usando ha subito formato della schiuma. E quando il tutto si è asciugato, ha visto che il materiale ottenuto era molto poroso e capace di assorbire i liquidi.

pannolini

Da qui è nata la creazione di assorbenti sostenibili, senza plastica, simili ai prodotti usa e getta. Ci sono solo un paio di problemi da fronteggiare, a nostro avviso:

  • il costo: questi assorbenti e pannolini costavano il 10-20% in più rispetto alle controparti tradizionali in plastica. E visti i costi di questi prodotti sanitari, quanti potrebbero permettersi di spendere cifre ancora maggiori per acquistarli?
  • la resistenza: ci auguriamo che questi prodotti sanitari senza plastica siano più resistenti rispetto ai sacchetti biodegradabili o alle nuove cannucce. Questi prodotti infatti, quando si bagnano, dopo poco tendono a sciogliersi