Se avete un cane, un gatto o un qualsiasi animale domestico e vi siete esaltati al pensiero di poter sfruttare il Bonus animali domestici 2024 per poter non pagare quei 40-50 euro all’anno di vaccino per il cane, quei 30 euro di esame delle urine del gatto o quei 100-150 euro di detartrasi che da tempo dovete far fare al vostro amico a quattro zampe, beh, spiacente di deludere le vostre aspettative. Questo perché il suddetto Bonus riguarda una platea molto ristretta di beneficiari visto che ha dei requisiti estremamente limitanti.
Chi può richiedere il Bonus animali domestici 2024?
Il Bonus animali domestici fa parte della Legge di Bilancio 2024. In teoria vorrebbe aiutare i proprietari di cani, gatti e animali d’affezione in generale a sopportare le spese veterinarie. Si parla di uno stanziamento di risorse del valore totale di 750mila euro da suddividere in tre anni, quindi 250mila euro all’anno.
Già qui è chiaro come tale contributo a famiglia non potrà certo essere molto alto. E mentre il Governo sta ancora stabilendo le modalità pratiche di distribuzione di tale Bonus e l’importo effettivo a nucleo famigliare, ecco che sappiamo già che il Fondo creato dal Ministero della Salute intende supportare economicamente i proprietari in modo da recuperare in parte spese veterinarie derivanti da visite mediche, interventi chirurgici e acquisto di farmaci.
Il problema, però, è che la maggior parte dei proprietari di animali crede di poterne beneficiare. Ma non è così. La prima cosa che è stata stabilita, infatti, sono i requisiti per poter accedere a tale Bonus. Requisiti che sono assai stringenti. Per poter richiedere e ottenere il Bonus (fermo restando che i fondi siano sufficienti: immaginiamo che se lo si richiede, si soddisfano i requisiti, ma per quell’anno il fondo sia esaurito, non verrà erogato più nulla) bisogna soddisfare entrambi questi requisiti:
- avere un ISEE entro i 16.215 euro annui
- avere un’età superiore ai 65 anni
Il che vuol dire che il Bonus sarà concesso fino a esaurimento fondi solo ed esclusivamente a chi ha un ISEE più basso di quello indicato e ha più di 65 anni. Se si ha un ISEE basso, ma si hanno meno di 65 anni o se si hanno più di 65 anni, ma un ISEE più alto, non si potrà beneficiare del Bonus.
Inoltre pare che al momento il Bonus sia riservato a cani, gatti, roditori, conigli, furetti e uccelli da compagnia, tranne il pollame. Non si sa ancora se in tale Bonus saranno compresi anfibi, pesci e invertebrati.
Ma tutti gli altri che non rientrano in questa platea di beneficiari? Come possono fare? Beh, fermo restando che nel 2024 dovrebbe essere ormai chiaro che nessuno obbliga nessun altro a prendere un animale e che prendersi cura di un animale, qualsiasi esso sia, comporta delle spese che non potranno essere pagate da nessun altro che non sia il proprietario che si assume la responsabilità di quell’animale, ecco che si può:
- portare in detrazione le spese veterinarie (ma solo portando fattura del pagamento avvenuto dal veterinario. Il pagamento, però, dovrà essere effettuato con metodi tracciabili e non con i contanti e scontrini della farmacia. In questo caso si recupera il 19% della spesa per un massimale di 500 euro, tolta la franchigia di 129 euro. Quindi anche in questo caso non si recupera tutto)
- fare un’assicurazione che copra la maggior parte delle spese mediche e chirurgiche per gli animali d’affezione
E non che meglio vada con il Bonus caldaie, con il Bonus tapparelle o con il Bonus fotovoltaico: ecco i requisiti per ottenerli.