Purtroppo ultimamente, in molte città italiane, sono stati segnalati livelli di PM10 che hanno superato i limiti di guardia. Per esempio di recente, a Milano, i livelli sono arrivati a 193. Che così ci dice poco, ma se vi diciamo che in quella giornata, per quanto riguarda i livelli di inquinamento e di PM10, Milano è stata la quarta città peggiore del mondo? Praticamente solamente Dacca nel Bangladesh, Lahore nel Pakistan e Delhi in India sono risultate essere più inquinate di Milano. Ma come possiamo fare per ridurre i livelli di PM10 in casa?
Cosa sono i PM10?
Giustamente vi starete chiedendo perché Milano sia così inquinata. Non dipende solamente dal numero di auto circolanti (che sono comunque tantissime) o dal numero di fabbriche e industrie o dall’elevato numero di abitanti con relativi riscaldamenti accesi, ma anche dal fatto che Milano (e la Pianura Padana in generale) è facilmente preda dell’inquinamento in quanto c’è poca circolazione e ventilazione a causa del fatto che, se ci pensate bene, Alpi e Appennini chiudono quella zona su tre lati.
Aggiungeteci, poi, le temperature più alte rispetto alla media e l’alta pressione ed ecco che si formano nebbie che contribuiscono a far depositare l’inquinamento.
Prima di vedere i consigli per diminuire i livelli di PM10, però, è bene capire cosa si intende con questa sigla. Il PM10 è un valore che si riferisce al particolato disperso nell’aria, cioè, il numero di particelle solide e liquide che si trovano nell’aria che respiriamo. Queste polveri sottili derivano praticamente quasi tutte dall’uomo:
- riscaldamenti, caldaie, stufe e camini
- fumo di cottura
- fumo di sigarette
- inquinamento da auto e veicoli
- particelle derivanti da detergenti chimici, vernice, colla o smalto
A definire i limiti massimi per i PM10 è il decreto legislativo 155/2010: il limite massimo accettabile è di 50 µg/mc. Inoltre tale limite non deve essere superato per più di 35 volte l’anno, con limite annuo medio di 40 µg/mc.
Cosa succede quando una città supera i limiti di inquinamento?
Quando in una città o in una certa area di una regione questo limite viene superato, ecco che dalla Regione stessa arrivano delle direttive per cercare di ridurne i livelli. Fra queste direttive figurano:
- il blocco del traffico
- la circolazione a targhe alterne
- blocco degli impianti maggiormente inquinanti
- divieto di tenere acceso il motore con veicolo vermo
- limitazione a livello del riscaldamento domestico
- divieto di accendere fuochi
- divieto di sversare liquami
Questo è fatto perché tali particelle finiscono con il depositarsi nelle nostre vie aeree, cosa che provoca sul lungo periodo lo sviluppo di patologie respiratorie (bronchiti e asma), cardiache e di tumori ai polmoni. Particolarmente a rischio sono le persone che già soffrono di malattie respiratorie croniche, asma o patologie cardiache. Anche esposizioni a livelli bassi di PM10 causano comunque un aumento della produzione di catarro, tosse e riduzione della capacità cardiorespiratoria.
Come ridurre l’inquinamento in casa?
Ma come possiamo fare per tutelarci? Beh, se abitiamo in una zona ad alto rischio inquinamento, usare una mascherina quando si è all’aperto, soprattutto in mezzo al traffico, non è una cattiva idea. Prediligere passeggiate in aree verdi della città può essere poi d’aiuto.
Per quanto riguarda la casa, per cercare di ridurre i livelli di PM10 dobbiamo farla arieggiare di più, aprendo però finestre e balconi quando il traffico è ridotto, specie se si vive vicino a grandi strade trafficate.
Un’altra buona idea è quella di evitare di usare troppi deodoranti ambientali, diffusori di profumi o anche bastoncini d’incenso. Così come è una buona idea non rimanere troppo in stanze dove sono stati usati camini e stufe.
Fumare sempre poi fuori dalla casa, usare la cappa quando si cucina, garantire la corretta umidità degli ambienti e fare manutenzione regolare alla caldaia sono altre buone idee da rispettare. E mangiare frutta e verdura ricche di vitamina C e vitamina E, per ridurre i danni ossidativi.