Molti cittadini hanno pensato di contrastare il caro energia utilizzando le stufe a pellet, ma questo combustibile derivante dalla lavorazione del legno ha subito un innalzamento del prezzo non indifferente. La causa principale è senza dubbio l’attuale guerra in Ucraina con l’aumento del prezzo del gas, ma a questo si aggiungono altri fattori.
Perché il conflitto in Ucraina ha aumentato il prezzo del pellet
Come detto prima la prima causa dell’aumento dei costi del pellet è proprio il conflitto in Ucraina, questo perché il Paese che è in conflitto con la Russia è uno dei maggiori produttori ed esportatori di questo combustibile. Anche Russia e Bielorussia, che hanno un ruolo di “aggressori” fanno parte dei Paesi con il maggior tasso di produzione di tale combustibile e, non potendo più commerciare con i Paesi dell’Ue, le risorse di pellet sul mercato sono drasticamente diminuite.
Cosa succede nei Paesi Europei
In Europa i maggiori produttori di pellet hanno bloccato la sua esportazione per soddisfare il fabbisogno dei propri cittadini. Questo blocco è arrivato soprattutto da Inghilterra, Ungheria, Paesi Baltici e Balcanici, principali fornitori per l’Italia. Nel nostro Paese infatti si producono circa 600mila tonnellate, mentre la richiesta dei cittadini Italiani è di circa 3 milioni di tonnellate.
Aumento dei prezzi di produzione di pellet
Non solo i consumatori, ma anche i produttori hanno avuto notevoli aumenti di prezzo. Bisogna considerare che per produrre tale combustibile c’è bisogno dell’utilizzo di macchinari che richiedono un grande apporto di energia, e di conseguenza le spese per produrre pellet sono aumentate a dismisura. In questo determinato periodo storico bisogna fare molta attenzione agli approfittatori che cercando di vendere questo combustibile online a prezzi molto inferiori perché si tratta esclusivamente di truffe, in quanto è impossibile ormai produrre pellet a prezzi modici, quindi meglio diffidare da queste offerte. Un altro consiglio è quello di prestare molta attenzione alla provenienza di alcuni materiali che vengono proposti in alternativa al pellet, come ad esempio il nocciolino, che è lo scarto dell’olio di oliva ed è molto inquinante per l’ambiente oltre ad essere dannoso per le stufe.