Manuel MagariniL’ansia da cambiamento climatico è la sensazione di incertezza verso il futuro, principalmente determinata, per l’appunto, dal cambiamento climatico.
La possibilità di incorrere in calamità naturali genera uno stato di malessere e inquietudine. L’incapacità di stabilire quando e quanto un dato evento colpirà una certa zona esaspera gli animi.
Di recente, si è riconosciuto questo effetto indiretto delle minacce all’ambiente. Anche chi non ha vissuto in prima persona il fenomeno avverte un forte senso di apprensione legato all’attualità.
Ansia da cambiamento climatico: un fenomeno sempre più diffuso
Il disagio è da attribuire all’accessibilità delle notizie su quel che accade in ogni area del Pianeta. Ormai con internet è possibile risalire a qualsiasi evento capiti nel mondo. Dunque, gli effetti dei danni all’ecosistema vanno a influire pure sullo stato di benessere psicologico delle persone. Ciò malgrado si risieda in zone a basso rischio di disastri naturali.
La ragione dell’allarmismo è da attribuire alle eventuali conseguenze catastrofiche derivanti dall’emergenza, tra cui la perdita della propria abitazione o l’incolumità messa in pericolo dei propri cari.
L’ansia da cambiamento climatico presenta dei fattori distintivi dalle mere preoccupazioni quotidiane. Ad esempio, verte su un evento reale, ed è quindi razionale, e imprevedibile, il che complica di parecchio l’adattamento.
Inoltre, potrebbero incidere pure aspetti attinenti all’ambiente, tipo:
- l’eco-ansia: il terrore innescato dalle informazioni dove si parla di disastri come terremoti e incendi;
- l’eco-paralisi: l’inabilità di intervenire su questioni climatiche poiché ritenute intrattabili;
- l’eco-nostalgia: la percezione che un luogo geografico fosse in passato migliore.
Nonostante aiuti l’individuo a mantenere alta la soglia di guardia verso potenziali minacce, l’ansia da cambiamento climatico non può essere presa alla leggera.
Diventa una fonte di disagio laddove interferisca con la quotidianità, causando disturbi in differenti contesti, come il sonno o la socialità. Nelle circostanze peggiori, potrebbe essere abbastanza intensa da contribuire allo sviluppo di patologie mentali.
Martina Pragliola
Manuela Chimera
