Un alimento che non manca mai nel frigo degli italiani (a meno di non essere vegani o convinti sostenitori dell’olio di oliva) è il burro. Solo che, molto probabilmente, parecchi di noi, anche in questo momento, non lo stanno conservando nel modo corretto. Il che non è una cosa buona da fare soprattutto quando si parla di prodotti a base di latte. Ma come deve essere conservato il burro nel frigorifero?
Come conservare il burro in frigo?
Solitamente quando usiamo il burro tendiamo a conservarlo in frigo avvolto, più o meno bene, nella sua carta originale. Tuttavia pare che questo metodo, di sicuro quello più gettonato nelle cucine italiane, non sia quello più corretto.
Il fatto è che il panetto di burro, una volta aperta la confezione, dovrebbe essere conservato in un contenitore ermetico. D’altra parte, se hanno inventato il portaburro, un motivo c’è. Conservando il burro in un contenitore ermetico, si evita che la superficie si ossidi e inacidisca, causando cattivi odori e potenziali problemi di intossicazioni alimentari.
Fateci caso: andate a controllare il burro in frigo. Se notate che ha una patina più gialla del solito o che la superficie esterna è più dura, ecco che vuol dire che quella parte si è inacidita ed è andata a male. Soprattutto se consumato crudo, ecco che in questo caso potreste incorrere in seri problemi di intossicazioni alimentari.
Quindi adesso correte a controllare il vostro frigo: se è avvolto nella sua confezione, procuratevi il prima possibile un portaburro o un contenitore ermetico e cominciate a conservarlo lì. Ne va della vostra salute. Questo perché con le intossicazioni alimentari non si scherza. Certo, possono causare solo vomito e diarrea, ma in alcuni casi possono provocare sindromi molto più gravi che possono causare danni permanenti alla nostra salute. O anche la morte.