Vivere Green

Carta igienica riciclabile e lavabile? Ecco come funziona

La nuova frontiera per essere sempre più green è l’uso della carta igienica riciclabile e lavabile. Se ci pensate, ogni giorno produciamo tantissimi rifiuti in bagno, specie usando la carta igienica. È innegabile che non ne possiamo fare a meno, ma nell’ottica di produrre meno rifiuti ed essere più rispettosi dell’ambiente, ecco che qualcuno ha pensato di creare una carta igienica non solo riciclabile, ma anche lavabile.

Siete pronti per una carta igienica riciclabile e lavabile?

Lo ammetto: forse non sono pronta per una carta igienica lavabile. Riciclabile sì, ma lavabile? E come funziona? In realtà è tutto molto semplice. In pratica si tratta di usare al posto della classica carta igienica dei pezzettini di stoffa che sembrano dei piccoli asciugamani, ma che sono più lunghi e stretti.

Questi pezzettini di stoffa si usano come la carta igienica, ma una volta usati, non vanno buttati. Li si ripone in una cesta apposita per i panni e poi li si lava ad alte temperature. Insomma, un po’ come i pannolini lavabili, in pratica.

Ma è davvero così green questa soluzione? Pensiamoci bene. La carta igienica tradizionale è solitamente prodotta con la cellulosa ricavata dagli alberi che deve poi essere sbiancata. Viene poi venduta imballata in materiali plastici, anche se molte marche adesso offrono un packaging in carta riciclata molto più green. A questo si aggiunge l’inquinamento causato dal trasporto e il costo nel bilancio famigliare settimanale.

Asciugamani puliti

La carta igienica lavabile, invece, vuole essere più green. Non c’è bisogno di comprarne di continuo, dunque si riduce anche l’inquinamento da trasporto ed è venduta insieme insieme ai sacchetti impermeabili necessari per raccogliere quella sporca.

Tuttavia qualche perplessità sorge. Prima di tutto è vero che in questo modo si risparmia sulle spese settimanali di carta igienica, ma è innegabile che si spenda di più di luce e acqua per via di tutti i lavaggi necessari per pulirla. A questo si collega poi un’altra obiezione: dal punto di vista sanitario, questo metodo è poi così sicuro? Non è che alla fine ci troveremo a condividere malattie batteriche, virali, fungine o parassitarie trasmesse tramite le feci e le urine?

batterio

Anche raccogliere le salviette così sporche chiuse in un sacchetto ermetico non pare un’idea geniale: avete idea della proliferazione batterica e fungina in quel sacchetto? Praticamente per ridurre i rischi bisognerebbe effettuare più lavaggi a temperature molto alte, il che vanificherebbe un po’ l’effetto green.

E aggiungiamoci un’ultima considerazione: davvero prendereste in considerazione l’idea di usare una carta igienica lavabile magari già usata da un’altra persona?