In questi giorni parte dell’Emilia Romagna è stata letteralmente devastata da grandinate con chicchi di grandine enormi, tali da distruggere alberi e sfondare i tetti (per tacere, poi, dei danni alle macchine). Ma perché d’estate, quando grandina, i chicchi di grandine sono così grandi? È un fenomeno naturale?
Da cosa dipendono le dimensioni dei chicchi di grandine?
A chi non è capitato di beccarsi una grandinata d’estate? La grandine solitamente si forma a causa di forti differenze della temperatura delle correnti d’aria che circolano all’interno dei cumulonembi. Si tratta di quelle grosse nuvole nere del temporale inframezzate da piccole nuvole biancastre allungate. Ecco: quando vedere un cielo nero per il temporale in arrivo, con queste piccole nuvole biancastre, è possibile che stia arrivando anche la grandine.
Quello che accade è che il vapore acqueo che si trova nella zona più bassa di questi cumulonembi, sale verso l’alto dove la temperatura è, per forza di cose, più bassa. In tal modo l’acqua diventa ghiaccio e quando ricade sulla terra, ecco che al posto della pioggia, abbiamo la grandine.
Se piccoli chicchi di solito non fanno grossi danni (tranne forse qualche bozzo di troppo sulle macchine), ecco che quando questi chicchi di grandine cominciano a essere grandi come un pugno, i danni sì che li creano.
Il fatto è che i cambiamenti climatici e il surriscaldamento globale stanno modificando il clima. E anche la grandine non è immune a tali cambiamenti. In questo caso tali cambiamenti si esplicano con grandinate ancora più improvvise e violente del solito, ma soprattutto con chicchi più grandi.
Un chicco di grandine diventa così grande quando fa su e giù di continuo in questi cumulonembi. Il vapore acqueo passa dal basso all’alto e si solidifica, congelandosi. Poi comincia a cadere verso terra, ma se le nuvole in questione sono interessate sia da correnti ascensionali che discensionali continue, ecco che il chicco può tornare su, ricongelarsi nuovamente (diventando più grande) e poi tornare nuovamente giù.
Ecco spiegato perché adesso abbiamo grandinate con chicchi di grandine così grandi. Più quel chicco fa su e giù nei cumulonembi trasportato dalle correnti d’aria, più diventerà grande. E se spacchi un chicco a metà, puoi vedere delle specie di anelli di accrescimento che ti dicono quante volte quel chicco ha fatto su e giù nelle nuvole temporalesche.