I microgreens sono delle piantine in miniatura con degli aspetti nutrizionali molto importanti. In questi ultimi anni si sono fatti strada nel mondo della cucina gourmet, grazie alle loro ridotte dimensioni, e colori molto vivaci.
Quando parliamo di microgreen, si tratta di una piantina micro e può essere un’ortaggio come il radicchio o una spontanea, piuttosto che una aromatica.
Aspetti dei microgreen
I microgreen hanno molti aspetti positivi, ed è il motivo per il quale oggi sono molto utilizzati, soprattutto in cucina.
Sono delle piantine che hanno un ciclo di coltivazione di 20 giorni circa, quindi molto veloci per l’autoproduzione. Inoltre nonostante le ridottissime dimensioni hanno aspetti nutrizionali maggiori rispetto alle stesse piante, ma di dimensioni normali.
Per quanto riguarda l’aspetto organolettico invece, hanno un sapore molto forte e deciso, quindi ne bastano alcuni, per donare un buon sapore ai piatti.
Come si coltivano
Per la coltivazione, la struttura più consigliata è una serra, o comunque un’ambiente dove i fattori possono essere controllati. Infatti non è cosi immediata la coltivazione dei microgreens, queste piantine, o meglio, questi germogli, hanno bisogno di condizioni di luce ed umidità controllati.
Per coltivarli è consigliato munirsi di luci artificiali, i semi sembrano essere secchi, ma una volta inseriti nel terriccio umido, questi semi si gonfiano ed emettono le prime radici. A questo punto il germoglio inizierà ad uscire dal terreno, e con una condizione di umidità elevata e la giusta dose di luce in pochi giorni sono pronti alla raccolta. Per raccoglierli ci basterà strappare il tenero stelo della piantina, in modo tale da permettere la ricrescita della pianta, e continuare cosi la nostra autoproduzione di microgreens. Esistono tutte le varietà possibili, dal finocchio al basilico, si possono consumare cotti, ma anche crudi, in modo tale da non perdere le qualità nutrizionali di questi germogli, ricchi di carboidrati e poveri di grassi.