Presenti nell’ecosistema in innumerevoli varianti, le orchidee sono una delle piante preferite in ogni angolo del Pianeta, pure in Italia. Capaci di assumere sfumature di ogni tipo, la vivacità dei colori le rende straordinariamente affascinanti. Tuttavia, per mantenerle in buono stato è quantomai necessario adottare i giusti accorgimenti.
Porre in atto delle buone tecniche consentirà di mantenerle in ottima salute, mentre il persistente disinteresse comporterà degli evidenti problemi. Valuta bene se hai il tempo e la voglia di occupartene con regolarità, poiché, in caso contrario, sarà un po’ come buttare via i tuoi risparmi.
Come annaffiare le orchidee, garantendo il giusto apporto d’acqua senza esagerare con le quantità
Un aspetto delicato inerente alle orchidee riguarda l’annaffiatura, che non deve essere né troppo tanta né troppo poca. Altrimenti te ne renderai facilmente conto di avere commesso qualche errore, dato il sensibile degrado. Nel primo caso noterai delle macchie sulle foglie, nonché delle radici molli ed emananti un cattivo odore, mentre il secondo scenario porterà a foglie gialle e appassite, nonché a radici colori e avvizzite.
Cerca di regolarti sulla quantità e non affidarti alla prima impressione. Anche se la parte in superficie tende, magari, a essere asciutta, ciò non significa per forza che valga altrettanto per le radici ed è ciò di cui ti devi accertare. Il modo è sempre il solito, ovvero infilando il dito nel terreno: se è ancora abbastanza bagnato allora sei a posto così, altrimenti è giunta l’ora di irrigare.
Per garantire il giusto apporto idrico, prendi il vaso e mettilo all’interno di una bacinella d’acqua riempita quasi all’orlo. Lascia agire un quarto d’ora circa e togli il recipiente. Nel corso di tale intervallo la pianta ne avrà assorbito la quantità utile a fiorire e proliferare. Prima di concludere, occhio al vaso: deve essere ben drenante, poiché, in caso contrario, non riuscirà a nutrirsi di elementi essenziali.