Cibi migliori da mangiare: il segreto per arrivare fino a…100 anni!

Le aspettative di vita sono aumentate in maniera esponenziale oggigiorno grazie alle cure che possiamo ricevere. Gli sviluppi della tecnologia e delle tecniche mediche hanno avuto un impatto positivo sulla nostra longevità. Non meno importante è l’alimentazione: inserire i cibi migliori da mangiare nel piano alimentare dà dei chiari benefici. 

Cibi migliori da mangiare: la scoperta dei ricercatori

Secondo quanto indica la scienza, un alimento semplice, salutare e accessibile a chiunque sono i fagioli. I ricercatori hanno esaminato le zone blu del mondo, vale a dire quelle con il maggior numero di centenari, rilevando dei punti in comune nella dieta e nello stile di vita tra le regioni, come il consumo di legumi. 

Sulla base dei risultati ottenuti, gli studiosi hanno creato la cosiddetta dieta della zona blu, uno strumento per aiutare le persone a raggiungere il pieno benessere. 

Stando all’American Journal of Lifestyle Medicine, vi sono diverse affinità tra le regioni:

• una alimentazione sana e, soprattutto, plant based (a base di piante);
• uno stile di vita attivo;
• un moderato consumo di alcool. 

Gli autori della Blue Zone Diet hanno rilevato che in tali aree hanno vissuto più a lungo le persone che mangiavano circa una tazza piena di fagioli al giorno. 

Tra i cibi migliori da mangiare, i fagioli sono una generosa fonte di fibre vegetali e proteine. Inoltre, non contengono alcun tipo di grasso. Ad esempio, in una tazza di fagioli neri vi sono:

• 15 grammi di proteine;
• 15 grammi di fibre;
• meno di un grammo di zucchero e grassi.

Assumerne in livello adeguato rafforza l’organismo e, stando alla Gerontological Society of America, riduce il rischio di depressione, diabete, ipertensione e persino demenza. 

Un rapporto dell’International Journal of Molecular Sciences attesta poi la presenza del polifenolo in diverse categorie di fagioli, tra cui quelli neri e rossi: ha proprietà antinfiammatorie, antidiabetiche, cardioprotettive e antiobesità.