Le lumache di mare sono conosciute a tutti, e soprattutto sono conosciute come dei molluschi marini da utilizzare in cucina.
Inoltre le possiamo trovare tranquillamente camminando per le spiagge senza che ci venga alcun dubbio sulla loro pericolosità. Ma non tutti sanno che alcuni esemplari possono essere nocivi per la nostra salute. Alcune di loro sono molto pericolose per il loro forte veleno, che utilizzano come arma contro i predatori.
Lumache di mare velenose
Ma come facciamo a riconoscere quelle velenose? La domanda sorge spontanea in quanto, la maggior parte di noi le lumachine di mare le ha mangiate magari assieme a degli spaghetti in un ristorante di mare. Infatti le lumache di mare sono molto utilizzate nella cucina marittima, rappresentando uno dei primi piatti preferiti.
Per riconoscere quelle velenose da quelle innocue la prima cosa da fare è affidarsi alla propria vista. Infatti quelle velenose hanno dei tipici colori sgargianti, molto vivaci e colorati. Questo per noi esseri umani attira la nostra attenzione, mettendoci in pericolo perchè attratti dalla voglia di toccarle. Mentre per gli animali, come ad esempio i pesci, i colori molto accesi e brillanti tendono a spaventarli. Dunque una loro prima arma di difesa è rappresentata proprio dal loro tipico colore. Se questo non dovesse essere sufficiente la lumaca di mare riesce ad emanare una tossina molto potente per allontanare eventuali predatori.
La tossina delle lumache di mare
Le lumache di mare velenose, in particolare la Jorunna Parva, contengono “una tossina molto potente chiamata macrolide B“.
Si tratta di un veleno che tali lumachine acquisiscono tramite la nutrizione, e che le preserva dall’essere mangiate. Gli esemplari di Jorunna Parva, nello specifico, non scatenano la tossina di cui sono dotati contro chiunque, in maniera indistinta. All’opposto, si tratta di un meccanismo che queste minuscole lumachine mettono in atto solamente nel momento in cui avvertono un pericolo. I predatori che danno loro la caccia, stando agli studi, verrebbero messi in fuga più che rapidamente dal rilascio di tale veleno.