Il fascino delle orchidee selvatiche mette d’accordo chiunque, anche chi non ha particolare interesse per piante e fiori. Quasi si fa fatica a trovare degli aggettivi in grado di descriverne a pieno la bellezza, tanto tolgono il fiato.
Data la forte richiesta, è comune “saccheggiarle”, ossia estirparle dal loro habitat naturale… la natura. La raccolta selvaggia delle orchidee selvatiche costituisce un fenomeno da debellare, stando a quanto riferiscono gli esperti in materia. Che cercano di sensibilizzare sul tema, attraverso delle campagne ad hoc, affinché la gente cominci ad assumere consapevolezza.
Orchidee selvatiche: cosa non fare per scongiurarne l’estinzione
Per averne anche in futuro occorre prestare attenzione al trattamento che riserviamo, altrimenti andremo incontro alla loro estinzione. Prospettiva troppo pessimista? Non diremmo proprio, sicché rappresentazione una protezione definita a rischio, certificata protezione nazionale. In generale, l’ecosistema merita delle premure speciali, ma qui arriviamo al livello successivo.
La scriteriata pratica dell’Orchidelirium, ovvero del collezionare le orchidee privi di alcun ritegno e rispetto verso di loro, ha allarmato pure gli enti territoriali della nostra penisola. In un intervento alla stampa, l’assessore di Montelupo Fiorentino, Lorenzo Neri, mette in guardia sui pericoli associati a tale condotta.
Di questo passo avranno ancora ben poca vita davanti e, pertanto, le istituzioni incaricate a occuparsene esortano i cittadini a prenderne coscienza. La fioritura avviene tra i mesi di aprile e giugno, dopodiché occorre procedere con la semina, già a luglio.
Sul tema si batte pure il progetto LifeOrchids, secondo cui gli ambienti di prateria a elevata biodiversità, in passato ampiamente diffusi, sono ormai quasi spariti. Le cattive abitudini dell’uomo di ieri stanno avendo dei pesanti risvolti sull’attuale generazione.
Ce ne rendiamo conto di giorno in giorno, ma, purtroppo, non è possibile tornare indietro nel tempo, ma possiamo solo accettarlo e fare tutto ciò che è in nostro potere affinché l’emergenza rientri. Oltre alle orchidee, ulteriori specie, tipo i funghi, se la stanno passando male e la loro sopravvivenza non è così certa.