Il kiwi è una pianta molto famosa per i suoi frutti, con un gusto molto particolare e non apprezzato da tutti.
Per quanto riguarda le sue cure per la coltivazione invece non ha molte pretese, sia in termini di acqua che di luce. L’unico parametro da tenere in considerazione è la distanza tra le piante. Dunque se abbiamo a disposizione una vasta area verde da coltivare, questa pianta potrebbe essere una buona candidata. In grado di dare grandi soddisfazioni in termini di raccolto.
Origini del kiwi
Questa pianta non è originaria del nostro paese, anche se ben si adatta. Infatti le origini di questa pianta sono orientali, arrivata nel nostro paese con i primi scambi di allora.
Ad oggi il kiwi è diffuso ampiamente in tutta la nostra penisola, con moltissime varietà diverse. Inoltre si tratta di una pianta dioica, cosa significa, semplicemente che i fiori femminili e maschili sono collocati in un luogo diverso. E, dunque, per piantarla sarà necessario averne uno maschio e una femmina per poter far si che avvenga l’impollinazione ed infine godere dei suoi frutti.
Come coltivare il kiwi
Occupiamoci del terreno, che dovrà essere ricco di nutrienti e idratato, il PH, invece, dovrà essere equilibrato e si dovrà mantenere tra i 6 e i 7, i kiwi detestano il cloro, quindi prestiamo attenzione.
In autunno, i frutti raggiungono la massima maturazione, dunque, vanno raccolti nel mese di novembre. Per farlo non serve impiegare chissà quale forza, in questo caso basterà una leggera pressione e ruotiamo. Dopo averli raccolti necessiteranno di una zona priva di umidità dove conservarli altrimenti saranno soggetti a muffe e ad attacchi batterici.
Se, invece, non si ha un orto o un giardino possiamo optare per una pianta da collocare in balcone, importante che non sia esposta a lungo ai raggi del sole che potrebbero danneggiarla.