La maggior parte di noi mangia tutti i giorni il pane fresco. Solo che in molti continuano a conservarlo nel modo sbagliato. Il che è un peccato perché, se conservato male, il pane o diventa secco o perde di fragranza, diventando gommoso. Quindi come fare per conservare il pane fresco il più a lungo possibile in modo che non ne risentano le sue qualità organolettiche? Perché il pane secco o il pane “gnecco”, perdonatemi il dialettismo, non piace a nessuno.
Il modo corretto per conservare il pane
C’è chi prende il pane fresco e prova a conservarlo in un cestino di vimini. Che è molto bello da vedersi, ma lo stile Mulino Bianco funziona, per l’appunto, solo nelle pubblicità. Lasciare il pane nel cestino non ne preserverà le caratteristiche.
Qualcuno si limita a lasciarlo nel suo sacchetto di carta, ma anche qui non dura fino al giorno dopo, diventando duro o gommoso. E non va neanche bene lasciarlo in frigorifero: si inumidisce troppo.
Visto che non tutti abbiamo una madia in cui conservare il pane fresco e che non tutti amano congelarlo, ecco che per poterlo gustare al meglio per alcuni giorni di fila (qualcuno assicura anche che si arrivi fino a una settimana, ma prenderei con le pinze tale affermazione), bisogna conservarlo in un sacchetto di stoffa. Cosa che può soddisfare anche il gusto estetico di chi amava tenerlo nel cestino di vimini.
Un altro accorgimento che si può adottare è quello di non iniziare mai ad affettare il pane dalle estremità, bensì di cominciare dal centro. In questo modo si allunga la durata di conservazione.
Se però ti sei fai prendere dalla moda pandemica di farti il pane in casa, ricordati sempre di non conservarlo subito dopo la cottura. Prima di riporlo, devi essere sicuro che si sia raffreddato del tutto. Se ti affretti a chiudere in un sacchetto una pagnotta ancora calda, ecco che l’umidità eccessiva residua favorisce lo sviluppo di muffe.