Una varietà di menta è velenosa e la possiamo trovare anche da noi. Questa verdura in generale è una pianta aromatica molto utilizzata ed apprezzata nelle cucine, soprattutto con l’arrivo dell’estate.
Ma una conoscenza non appropriata delle piante potrebbe indurci in errore e farci raccogliere un tipo di menta velenosa, la varietà chiamata menta romana.
Quanto è velenosa questa varietà di menta
La varietà di menta in questione è la menta romana, nota anche come mentuccia, la menta romana possiede infatti un principio attivo tossico presente in altissima concentrazione che altre varietà di questa pianta (la piperita, la longifoglia o il mentastro) non hanno.
Già in antichità erano note le proprietà tossiche di questa pianta, come dimostra il suo nome scientifico: “pulegium”, infatti, deriva dal latino “pulex” (pulce), visto che in antichità la pianta era usata come antiparassitaria. Ma in realtà questa varietà di menta, non è fatale, infatti alcune foglioline nei nostri piatti sono assolutamente innocue. Mentre questo non vale per quanto riguarda la preparazione di infusi, perchè in questo modo il principio attivo tossico riesce a concentrarsi di più, risultando dannoso per noi.
Quali sono le differenze tra la varietà velenosa e quella comune
Tra le due varietà, dunque, la menta piperita (la varietà innocua) e la menta romana, esistono delle differenze che ci permettono di riconoscerle e non cadere nello sbaglio di cogliere quella sbagliata.
Appartengono alla stessa famiglia, ma la menta piperita è caratterizzata dalla presenza di fiori con una tipica forma rotonda e di colore viola acceso, mentre, al contrario, la mentuccia o menta romana ha delle infiorescenze a forma di tubo in posizione verticale, simili ai fiori prodotti della molto conosciuta lavanda. Dunque il consiglio è quello di raccogliere la menta nella stagione in cui emette le infiorescenze. Inoltre ricordiamoci dove abbiamo raccolto la menta “innocua” in modo tale da continuare e raccoglierla anche se non presenta i fiori.