La plastica non solo si sta disintegrando in piccole particelle che contaminano tutto, ma si sta anche letteralmente sedimentando negli oceani, creando veri e propri conglomerati (rocce di plastica) di detriti in poliestere.
L’inquinamento ambientale è una piaga per il nostro pianeta: in particolare quello causato dall’accumulo e dalla dispersione di rifiuti di materie plastiche che danneggiano fortemente l’intero ecosistema. Gli scienziati hanno da poco fatto una scoperta sconvolgente: si tratta del ritrovamento di un gruppo di rocce composte di materiale plastico, su di un isola al largo della costa del Brasile.
La notizia, riportata in un articolo, parla del ritrovamento di queste cosiddette (impropriamente) plasticstone su un’isola di pochi abitanti, uno dei più importanti luoghi di conservazione per la specie di tartaruga, Chelonia mydas a rischio estinzione.
Come si formano le rocce di plastica
Già nel 2014 vi era stata una segnalazione simile, quando fibre di plastica cominciarono a fondersi con le rocce delle Hawaii. Erroneamente definite rocce di plastica, si tratta in realtà di un tipo di conglomerato costituito principalmente da plastica, con caratteristiche simili a quelle di una roccia comune.
Queste “rocce” sono ritrovate più precisamente lungo la spiaggia; infatti si formano quando i detriti di plastica (per esempio delle reti da pesca) sono portati a riva dalla corrente del mare e si mescolano con le rocce vulcaniche dell’isola.
La scoperta dimostra quanto sia diventato esteso il fenomeno dell’inquinamento della plastica in tutto il mondo. La maggior parte della plastica finisce nelle discariche, soltanto una minima quantità è riciclata.
Le PlasticStone erano già state individuate nel 2014 lungo le coste delle Hawaii e descritte in uno studio condotto dall’Università dell’Ontario. Si stima che oltre otto milioni di tonnellate di plastica finiscano in mare e che le correnti oceaniche poi trasportino i rifiuti in tutto il mondo.
Ogni anno milioni di specie animali sono uccise dalla plastica: foche e tartarughe sono strangolati da attrezzi da pesca o da altri rifiuti. Anche le microplastiche ritrovate nei pesci e nei crostacei che poi finiscono sulle nostre tavole, mettendo a rischio anche la salute dell’essere umano.