In Spagna, sulle spiagge di Alicante, dopo ben 300 anni di assenza, sono stati nuovamente avvistati i draghi blu. Che no, non sono purtroppo rettili che assomigliano a veri e propri draghetti, ma solo spettacolari molluschi dall’aspetto e dal colore davvero particolari. Ma cosa ci fanno di nuovo qui?
I draghi blu tornano in Spagna
Il nome scientifico dei draghi blu è Glaucus atlanticus. È un mollusco nudibranco che fa parte della famiglia Glaucidae. Originario dell’Oceano Atlantico (ma presente anche nell’Oceano Pacifico), nonostante prediliga le acque tropicali, ecco che ogni tanto fa la sua comparsa anche nel mar Mediterraneo passando per lo Stretto di Gibilterra.
Noto anche come lumaca di mare blu, angelo blu, lumaca drago e rondine di maro, questo mollusco ha un aspetto davvero insolito. Dal corpo allungato simile a quello di un pesce, infatti, si diramano sei appendici ramificate, tre per lato. Tuttavia la vera peculiarità è il colore della sua livrea: è di un bellissimo blu, con sfumature biancastre nella parte dorsale e più grigio-argento in quella ventrale.
In realtà, però, non è corretto definire come “ventrale” la parte rivolta verso il basso. Questo perché il drago blu nuota al contrario. Grazie alla presenza di una sacca piena di gas, ecco che rivolge la parte ventrale verso l’altro, mentre la parte dorsale è quella verso il basso (tutto ciò gli serve per mimetizzarsi e sfuggire ai predatori).
Si muove nei mari galleggiando, trasportato da venti e correnti marine.
Come puoi vedere nelle foto, è un animale piccolissimo, lungo al massimo 3-4 cm. Come alimentazione, è un temibile predatore. Si nutre di meduse, cnidari vari e anche della pericolosa caravella portoghese. Anzi: grazie ai suoi cnidosacchi, riesce a “rubare” le nematocisti piene di veleno delle caravelle portoghesi, immagazzinandole e diventando lui stesso velenoso. Tuttavia è abbastanza tranquillo, rilascia il veleno solo se disturbato. Ma occhio che, comunque, questo veleno è pericoloso per l’uomo.
Di solito i draghi blu vivono in alto mare, ma talvolta finiscono per arenarsi sulle spiagge. Ed è proprio quanto accaduto su diverse spiagge di Alicante, in Spagna. Più precisamente, sono stati rinvenuti sulle spiagge della baia di Las Estacas di Orihuela, in quella di Segura, di Guardamar e anche a La Mata di Torreveja.
Il sospetto è che il surriscaldamento globale causato dai cambiamenti climatici possono aver riscaldato troppo il mar Mediterraneo, trasformandolo in un succedaneo perfetto dei mari tropicali. Il che spigherebbe anche il perché dei continui avvistamenti di specie aliene, non autoctone del Mediterraneo.
Foto: Sylke Rohrlach from Sydney, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons – Sylke Rohrlach from Sydney, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons – Imtorn, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons