La carne coltivata è un nuovo metodo per ottenere delle proteine di origine animale nella nostra dieta, senza dare sofferenza agli animali.
Questa nuova metodologia è molto discussa perché si ottiene della carne animale in laboratorio, dall’inizio alla fine. L’aspetto positivo e fondamentale è che per ottenerla non si reca alcun danno agli animali. Infine non ha inquina quanto inquina l’allevamento animale.
L’intuizione Cinese della carne coltivata
La Cina è stata la prima a mettere in pratica questa nuova tecnica per ottenere la carne coltivata.
Consiste nel partire dalle cellule dell’animale del quale si vuole ottenere la carne, queste cellule vengono “alimentate” tramite appositi terreni di coltura. I terreni di coltura sono delle superfici circoscritte come potrebbe essere un vaschetta ad esempio. Dove sono contenuti tutti i nutrienti che necessita la cellula come zuccheri e proteine. Dunque da poche cellule nutrite si possono far crescere dei pezzi di carne, con caratteristiche organolettiche e di aspetto praticamente uguale ad una carne derivante dall’allevamento.
La differenza è che non ci sono animali da allevare e macellare, dunque perfetta in termini di inquinamento e di benessere animale, ma ancora questa è una tecnica molto discussa.
La Cina è la prima a presentare il pollo come carne coltivata
Tutto è partito da una start-up Cinese fondata nel 2021, quattro mesi dopo debutta con la carne di manzo. Ad oggi è riuscita a coltivare anche la carne di pollo, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo per il suo ridotto contenuto di grasso ed elevato tenore proteico. Il tutto partendo da una coltura di cellule di gallo.
L’amministratore delegato dell’azienda ha detto che il suo pollo coltivato ha ottenuto buoni risultati nei primi test di assaggio. Praticamente la differenza rispetto al pollo tradizionale in termini di colore, odore e sapore è quasi nulla. La carne senza macellazione può essere cucinata in vari modi, tra cui cottura a vapore, frittura e bollitura.