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siccità

Il rimedio drastico della Tunisia per cercare di combattere la siccità: ciò che stanno vivendo non è affatto semplice

Anche la Tunisia sta soffrendo a causa dei cambiamenti climatici, del surriscaldamento globale e dell’annessa siccità. Che la Tunisia fosse un paese in cui l’acqua già di suo scarseggia, è cosa nota. Solo che adesso i cambiamenti climatici stanno esacerbando questa situazione, tanto che la crisi idrica è arrivata a tal punto che il governo ha deciso di dire stop all’erogazione di acqua potabile di notte, per almeno sette ore.

Tunisia, stop all’acqua potabile di notte

La Tunisia ha deciso di bloccare l’erogazione di acqua potabile per sette ore a notte, vietando dunque anche di usare l’acqua potabile per azioni come lavare l’auto, il vialetto di casa, innaffiare i giardini o anche lavare le strade.

Il fatto è che in Tunisia le riserve idriche sono ormai allo stremo (e anche qui in Italia non stiamo tanto bene). L’aumento delle temperatura e la diminuzione delle piogge hanno aggravato una situazione che già prima era al limite. Così alla Société Nationale d’Exploitation et de Distribution des Eaux-SONEDE non è restata altra scelta che annunciare alla popolazione che, temporaneamente, verrà adottato un sistema di quote e di restrizione di alcuni usi dell’acqua in agricoltura.

Tunisia e carenza idrica

Ciò significa che dalle ore 21 di sera alle ore 4 di mattina l’erogazione di acqua verrà bloccata durante la notte, a seconda delle risorse idriche disponibili. Inoltre ogni regione potrà regolare tale periodo in base alle singole esigenze e a eventuali precipitazioni.

Questo stop andrà avanti almeno fino al 30 settembre 2023, poi si vedrà. Questo vuol dire che sarà vietato usare l’acqua potabile per lavare le auto, innaffiare i giardini e pulire le strade. Chi non rispettare tale stop potrà essere multato o essere condannato al carcere con pene che vanno dai 6 giorni ai 6 mesi.

Inoltre le autorità si arrogano la possibilità di sospendere l’allacciamento all’acqua potabile. La paura, adesso, è che il rischio di vedersi sospendere l’erogazione dell’acqua senza alcun preavviso possa ulteriormente scatenare tensioni sociali.