Dal Dorset, nel Regno Unito, arriva la segnalazione di un nuovo disastro ambientale. Ben 200 barili di petrolio si sono riversati in mare, fuoriuscendo da un oleodotto. Le autorità inglesi hanno già dichiarato lo stato di grave emergenza, tanto che agli abitanti della zona è stato chiesto di non fare il bagno in mare e di evitare di frequentare le spiagge interessate.
Cosa si sa del petrolio finito in mare nel Dorset?
Le indagini su questo disastro ambientale sono ora in corso. Quello che si sa è che quasi 200 barili di petrolio stanno ora inquinando le acque, danneggiando la flora, la fauna e tutto l’ecosistema dell’area (e ricordiamoci che anche le plastiche stanno inquinando mari e oceani).
La zona interessata è quella del porto di Poole, nel Dorset, nella parte sudorientale della Gran Bretagna. Lo sversamento si è verificato nell’impianto di Wytch Farm, uno dei più grandi europei. Ovviamente sul posto sono subito arrivate le preposte squadre di bonifica, ma anche con il loro duro lavoro la riserva naturale di Poole Harbour è a forte rischio.
Franck Dy, direttore generale della società petrolifera Perenco UK di Wytch Farm, ha annunciato che si tratta di una piccola perdita, formata dall’85% di acqua e dal 15% di petrolio. Inoltre, secondo Dy, tutto sarebbe sotto controllo grazie al fatto che l’oleodotot medesimo ha subito attivato una apposita squadra deputata a risolvere incidenti del genere.
L’azienda ha anche annunciato che anche lei ha avviato un’indagine, per capire cosa non abbia funzionato e valutare chi siano gli eventuali responsabili.
Nonostante i tentativi di rassicurazione di Dy, però, ecco che il governo britannico ha già annunciato lo stato di grave emergenza. Dunque chi ha ragione? L’azienda che parla di sversamento minimo e non pericoloso o il governo che parla di grave emergenza e che ha chiesto alle persone di non fare il bagno e di non andare in spiaggia fino a quando la situazione non tornerà sotto controllo?