Lo stile di vita che fino ad oggi abbiamo condotto è ormai insostenibile. Ce lo dicono i continui messaggi di allerta lanciati dagli scienziati, preoccupati, a ragion veduta, della velocità con cui il mondo sta cambiando. Tra gli argomenti più scottanti spicca il consumo d’acqua.
Consumo d’acqua: l’oggetto più “sprecone”
Nelle ultime due estati, la questione della siccità è stata di estrema attualità. I danni provocati dall’insufficienza di risorse idriche hanno messo in ginocchio parecchi settori, in primis quello agroalimentare. Sugli sprechi si è chiuso troppo spesso un occhio nei Paesi industrializzati, dominati da pratiche consumistiche.
Non toccandola in prima persona, la maggior parte della popolazione (o, quantomeno, una larga fetta) ha prestato scarsa importanza al consumo d’acqua. Vigeva la convinzione che fosse una fonte inesauribile, da cui l’uso indiscriminato. Mentre adesso, per sopravvivere e garantire un avvenire alle prossime generazioni, ciascuno ha l’obbligo morale di cambiare passo.
Certo, le politiche internazionali hanno un peso specifico superiore rispetto al contributo del singolo individuo. Ma i problemi non si risolvono scaricando la responsabilità sugli altri. Ognuno, nei limiti delle proprie possibilità, può dare un contributo. Magari piccolo, ma comunque importante, se lo sforzo è collettivo.
Oltre alle solite buone norme, tipo usare la lavatrice e la lavastoviglie a pieno carico, la riduzione del consumo d’acqua deve avvenire anche attraverso uno shopping più avveduto. Il provider britannico Utility Bidder ha, pertanto, stilato una classifica di 35 merci di uso comune, sulla base della quantità necessaria per realizzarli. È emerso che in terza posizione figura lo smartphone, con 3.400 litri d’acqua cadauno. Sebbene sia di gran lunga inferiore in confronto ai beni che lo precedono, è molto più diffuso, con 6 miliardi di persone che lo possiedono.
Al secondo posto troviamo l’auto, con 39 mila litri, un valore significativo, che rende preferibile rivolgersi all’usato. Modelli ricondizionati da valutare, a maggior ragione, nell’acquisto di un laptop, la maglia nera di questa graduatoria con 50.193 litri: la stessa quantità disseterebbe una persona per 115 mila giorni…