L’acqua dolce è alla base della nostra vita, ci permette di svolgere molte funzioni vitali al nostro organismo. Oltre ad essere usata per molteplici motivi come ad esempio l’igiene personale.
In particolare la richiesta è di acqua dolce, proprio quella meno disponibile sul nostro pianeta. Infatti l’acqua dei mari è salata e praticamente non è considerata come acqua disponibile, a meno che, non venga desalinizzata. Ma la desalinizzazione è un processo molto complicato che richiede dei macchinari molto costosi.
La domanda di acqua dolce supera l’offerta
La mancanza di acqua dolce, destina ad aggravarsi sempre di più se non si interviene subito e in modo programmatico, è infatti l’ennesima conseguenza della crisi climatica. Il fenomeno dell’emergenza idrica si deve nello specifico a due fattori:
- Il riscaldamento globale sta determinando un aumento del 7% dell’umidità per ogni 1°C di aumento della temperatura media globale
- I cambiamenti nell’uso del suolo, come deforestazione, esaurimento delle zone umide, degrado del territorio e sviluppo delle infrastrutture stanno avendo un impatto sui modelli di precipitazione e sulla distribuzione delle piogge
Si stima che entro il 2030 la domanda di acqua dolce supererà del 40% la sua disponibilità
Seguire il ciclo dell’ acqua come soluzione
Per impedire che manchi sempre più acqua infatti è necessaria un’azione a livello globale perché il ciclo dell’acqua non segue i confini nazionali, ma connette tutti i Paesi del mondo. Questi sono interconnessi non solo dai flussi di acqua vera e propria, ma anche da quelli di vapore acqueo.
Gli studi sul riciclo dell’umidità hanno dimostrato che il flusso di acqua proveniente dal vapore acqueo continentale è fondamentale per sostenere le precipitazioni: si stima che circa il 40-50% delle precipitazioni a livello globale proviene dal flusso di vapore sulla terraferma attraverso il riciclo dell’acqua evaporata e rilasciata sotto forma di pioggia, fondamentale per la vita sulla terra.