Uno degli alimenti più amati dagli italiani è senza dubbio la patata. Essa è ricchissima di sostanze nutrienti e benefiche per il nostro organismo, nonché ricca fonte di amido e carboidrati. Questo è un tubero squisito che può essere cucinato e mangiato in molteplici modi, a seconda delle proprie preferenze. Ma non tutti sanno che, in base al metodo di cottura delle patate che scegliete di utilizzare, avrete dei diversi consumi di energia e di conseguenza diverse spese in bolletta. Per tale motivo in quest’articolo vi spiegheremo quale metodo di cottura consuma più energia, e quale viceversa ne consuma di meno.
Quale cottura delle patate è più economica?
Se doveste cucinare, ad esempio, 500 gr di patate sbucciate, avreste dei costi relativamente diversi in base al metodo di cottura.
Nel primo caso ipotizziamo di cucinare mezzo chilo di patate in una pentola con molta acqua e su un fornello a induzione. In questo caso il vostro consumo energetico sarà di circa 0,22 kW/h (chilowatt/ora), che in bolletta vi verrà a costare circa 0,08 euro.
Molti invece non possiedono un piano cottura a induzione, bensì dei classici fornelli a gas. Sempre cucinando 500 gr di patate in una pentola senza coperchio, consumerete circa 0,43 kW/h, il che significa una spesa di circa 0,17 euro.
Infine il metodo nettamente più dispendioso, e di conseguenza il meno economico, è la cottura nel forno. In questo caso infatti il consumo energetico sarà di ben 0,97 kW/h, che tradotti in spesa energetica sono 0,40 euro.
Trucchi per risparmiare
Il primo consiglio che vi diamo è quello di utilizzare una pentola a pressione, che consuma di meno. Tuttavia essa ha un prezzo più elevato delle pentole normali. Un altro metodo per risparmiare è quello di mettere il coperchio alla pentola mentre l’acqua bolle. Questo vi farà risparmiare fino al 40% di energia.
Infine, l’ultimo consiglio che vi diamo è quello di tagliare le patate in pezzi piccoli prima di bollirle. Questo farà in modo che le patate si cuociano prima ed anche in maniera più omogenea.