Chi ha un giardino o un orto, spesso ha anche una compostiera. Si tratta di un contenitore dove buttare alcuni rifiuti organici per produrre poi fertilizzante con cui nutrire e concimare il terreno. Solo che non è che puoi buttare di tutto nella compostiera. Le diciture che trovi su alcuni imballaggi come “compostabile” e “biodegradabile”, infatti, potrebbero non essere compatibili con una compostiera domestica.
Cosa buttare nella compostiera?
Il problema non sono le bucce della banana o le fragole andate a male: quelle certo che puoi buttarle nella compostiera. Il problema, invece, sono gli imballaggi presenti sulle posate monouso o anche i sacchetti dei supermercati sui quali campeggiano le scritte “compostabile” e “biodegradabile”. Uno potrebbe legittimamente pensare che quelle parole si riferiscano anche alla compostiera domestica, ma non è affatto così.
Il fatto è che quegli imballaggi possono essere considerati come compostabili e biodegradabili solamente se sottoposti a specifici processi industriali. Nella compostiera di casa, invece, tali processo non possono avvenire.
Questo vuol dire che nella compostiera non puoi metterci la plastica riciclabile, la plastica biodegradabile e neanche la plastica compostabile. La plastica riciclabile, pur essendo riciclabile, deriva comunque dal petrolio. La puoi recuperare e riusare, ma solamente dopo averla sottoposta a processi industriali. Quindi non potrà mai biodegradarsi per entrare a far parte del compost, anche perché finiresti col concimare il terreno con la plastica, il che non è una bella idea.
Per quanto riguarda la plastica biodegradabile, a volte è prodotta partendo da petrolio, ma a volte la si crea partendo da mais e bucce della frutta. Per renderela biodegradabile, questa plastica è addizionata con specifici enzimi che permettono di velocizzare il processo di scomposizione della plastica in acqua, anidride carbonica e biomassa.
Infine c’è la plastica compostabile che, a dispetto del nome, non va buttata nel compost. È plastica creata col presupposto di impattare poco sull’ambiente e con una durata di tre mesi. Inoltre è nata proprio con l’idea di potersi trasformare in compost. Solo che per fare ciò ha bisogno di un processo industriale apposito, cosa che non può avvenire nella nostra compostiera.