Per il National Forest Service, il Servizio forestale del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, è un’area protetta. Eppure, a dispetto dell’impegno messo dalle autorità nazionali, il Pando corre grossi rischi. Un pezzo di storia degli States, che esiste da ben 14 mila anni, situata nella zona occidentale, nella catena montuosa Wasatch.
Gli aggiornamenti sulla zona hanno fatto il giro del mondo, in quanto ricopre un ruolo essenziale nel mantenimento della biodiversità. A livello di flora, conta 68 specie di piante e oltre 46 mila esemplari di pioppo tremulo americano.
Il Pando potrebbe estinguersi: un patrimonio naturale con 14 mila anni di storia a repentaglio
Scoperto nel 1968 dal ricercatore Burton V. Barnes, consiste in un unico organismo vivente, tra i più antichi in assoluto. Verso la fine del secolo scorso il botanico Michael C. Grant confermò la teoria secondo cui il Pando fosse un corpo unico. Insieme ai colleghi Yan Linhart e Jeffry Mitton, conferì l’attuale nome, che in lingua latina significa “estendersi”.
Altrettanto abbondante è la fauna. Vi trovano rifugio numerose tipologie di animali, che coesistono in modo armonioso. I recenti sviluppi hanno, però, fatto scattare il segnale di allerta degli studiosi, per tutta una serie di potenziali fattori critici, da affrontare al più presto, onde evitare che la situazione sfugga di mano. A imporlo è la crescita a dismisura di cervi e alci: i lupi e i puma ne contenevano il pascolo, ma ora neppure loro riescono a gestirli.
Del sovraffollamento se ne dovrà occupare la comunità di specialisti, attraverso soluzioni efficaci, atte a riportare il vecchio equilibrio tra le differenti forze in campo. Inoltre, una parte consistente dei fusti si accinge ad affrontare l’ultima fase della propria vita e il ricambio tarda ad arrivare. Ciò poiché gli insetti e i parassiti indeboliscono le nuove specie, impedendo, talvolta, di raggiungere il pieno sviluppo.