L’Italia vuole dire basta all’uso della parola “carne” per quanto riguarda i prodotti vegani. Hamburger, polpette, bistecche e salsicce di origine vegetale possono essere definiti come “carne” quando della carne non hanno nulla? Ecco dunque che in Italia è stata proposta una legge per regolamentare in maniera chiara la denominazione di prodotti alimentari che derivano da fonti vegetali.
Perché non si può usare la parola “carne” per i prodotti di origine vegetale?
La proposta di legge è chiara: abbinare la parola “carne” a un prodotto di origine vegetale che non ha nessuna proteina di origine animale potrebbe indurre il consumatore in errore. Per questo motivo il disegno di legge chiede che per le denominazioni di prodotti trasformati contenenti proteine vegetali sia vietato l’utilizzo di:
- qualsiasi denominazione legale che si possa riferire alla carne, a produzioni a base di carne o a prodotti che solitamente contengono in prevalenza carne
- riferimenti a specie animali o a parti anatomiche di un animale
- termini che si riferiscono alla macelleria, alla salumeria o alla pescheria
- nomi di alimenti di origine animale che rappresentino un uso commerciale
La proposta di legge parla di un “uso distorto di nomi riferiti alla carne e ai prodotti a base di carne”. Secondo la proposta, usare certe denominazioni vuol dire evocare nella mente del consumatore concetti che sono legati alla zootecnia.
Ma la proposta di legge va oltre. Quello che vuole fare non è solo evitare che il consumatore cada in errore (penso a chi compra senza controllare bene un hamburger di “carne”, è allergico alle leguminose e solo dopo scopre che quello che era stato denominato come “hamburger” in realtà non conteneva carni vere di nessun tipo, bensì un concentrato di legumi che possono causargli sintomi di allergia), ma anche evitare che ci si possa confondere per quanto riguarda l’apporto nutrizionale.
La proposta sostiene che i prodotti di origine vegetali, mischiati, arricchiti con aromi, addensanti e sale, dal punto di vista nutrizionale non hanno nulla a che spartire con i veri prodotti della zootecnia. A livello di proteine, vitamine, sali minerali e calorie i prodotti su base vegetale non sono sovrapponibili a quelli basati sulle vere carni.
Tuttavia la questione rimane ancora aperta. Anche altri paesi europei, come la Francia, avevano provato a mettere dei paletti per quanto riguarda i termini e i nomi usati dai prodotti plant-based, ma finora l’Unione Europea ha sempre respinto tali richieste.