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pesce subtropicale

Pesce alieno trovato su una spiaggia in Lazio: è pericoloso per l’uomo, ma come è arrivato lì? La scoperta

Per la seconda volta nel Mediterraneo, la prima risale al 2008, viene rinvenuto sulla spiaggia un esemplare di pesce porcospino punteggiato.

pesce subtropicale
credit:Foto di Alberto Corvace

Questo pesce noto anche come Diodon holocanthus è unico e affascinante e abita le acque tropicali e subtropicali di tutto il mondo. Noto per la sua caratteristica pelle punteggiata e le spine appuntite che lo ricoprono è un esempio perfetto dell’eccezionale diversità che caratterizza il mondo marino.

Ma come è finito nel Mediterraneo questo esemplare di pesce subtropicale? Potrebbe esserci arrivato attraverso lo stretto di Gibilterra oppure potrebbe essere stato rilasciato in mare da un acquario.

costa

L’esemplare, rinvenuto sulle spiagge di San Marinella è stato segnalato da un pescatore grazie alla campagna ISPRA-CNR, lanciata per informare i cittadini sulla presenza di 4 pesci alieni potenzialmente pericolosi per la salute umana. Proprio l’ISPRA ha recuperato l’esemplare, lo ha esaminato e ne ha riconosciuto la specie.

Il pesce porcospino punteggiato è in incremento nei mari dell’Africa Nord Occidentale e in particolare nelle Canarie. Manuela Falautano, ricercatrice dell’ISPRA viste le dimensioni rilevanti del pesce ritiene plausibile che sia accidentalmente entrato nel Mediterraneo attraverso lo stretto di Gibilterra.

L’importanza di riconoscere e segnalare specie di pesci diversi

Questi episodi, seppur sporadici, confermano il cambiamento in atto nel Mediterraneo. Le invasioni aliene a cui il questo mare è soggetto dipendono in parte dal riscaldamento delle acque che questo mare sta subendo nel tempo. In passato questi episodi non avvenivano poiché la temperatura fredda del Mediterraneo poneva un freno alle invasioni di specie diverse.

tramonto

Sempre maggiori in questo mare è la presenza di pesci palla e pesci istrice. Il pesce Palla ad esempio ha invaso il Mediterraneo Occidentale a partire dagli anni 80, mentre il pesce Istrice maculato è stato avvistato in queste acque per ben 3 volte.

Con il passare del tempo le coste Italiane saranno sempre più soggette all’arrivo di queste specie di pesci predatori, che possono creare sconvolgimento delle reti trofiche a diversi livelli. Non si può far nulla per fermare le specie che arrivano naturalmente da aree confinanti, ma sarebbe auspicabile una maggiore attenzione da parte dell’uomo per quanto riguarda le specie che arrivano attraverso il trasporto navale o il rilascio deliberato.

L’ISPRA-CNR rinnovano l’invito a prestare sempre più attenzione a segnalare e riconoscere le nuove specie che popolano i nostri mari a partire da quelle più pericolose. Monitorare la loro presenza è fondamentale perché la loro presenza impatterrebbe negativamente sull’ecosistema marino.