Oggi parliamo di un mistero, denunciato dalla pagina “Archeoplatica”, un progetto che nasce per sensibilizzare le persone sui rischi che i rifiuti rappresentano per l’ambiente. Centinaia di bottiglie di Ketchup americano finite sulle coste Pugliesi. Ma da dove arrivano?
Trovare barattoli di creme, contenitori in plastica vuoti e oggetti in genere sulle spiagge è purtroppo molto consueto, ma rinvenire centinaia di barattoli di Ketchup non era mai capitato.
Enzo Summa, fondatore di Archeoplastica, ne ha raccolte 300, quasi tutte nel litorale tra Brindisi e Lecce. Ma quando ha diffuso la notizia online, sono arrivate foto simili da diverse aree della Puglia.
In base a quanto si può rilevare dalle etichette, il prodotto è stato realizzato negli Stati Uniti. Il mistero si infittisce quando vengono ritrovati anche diversi sacchi di iuta, con la scritta caffè, contenenti maionese, tè alla pesca, caramelle gommose,salse, tutti prodotti americani.
Nave da crociera o portaerei americana? Il mistero si infittisce
Gli utenti online, vedendo le immagini, hanno azzardato 3 ipotesi riguardo la loro provenienza e il loro arrivo sulle spiagge. La prima è che si tratti di un carico perso accidentalmente da un mercantile, magari una nave da crociera americana. Anche se questa ipotesi è improbabile visto che sulle navi vengono utilizzati prodotti monodose.
La seconda ipotesi è che i sacchi di iuta contenenti ketchup erano semplicemente dei rifiuti gettati di proposito dalla nave. Anche questo però appare improbabile, vista la grande quantità dello stesso prodotto.
L’ultima ipotesi è che si tratti di prodotti caduti in mare da una portaerei americana, che ha navigato tra il mediterraneo orientale e centrale, passando vicino alle coste pugliesi.
A parte le ipotesi, il carico non è stato rivendicato da nessuno e non esiste nessuna prova che accrediti queste teorie. Il mistero che circonda questo strano episodio, rimane.
Enzo Summa ha svolto e continua a svolgere un ottimo lavoro, la pagina del suo sito “Archeoplastica” conta 300mila follower. Il sito tende a sensibilizzare le persone senza colpevolizzare, sfruttando una narrativa pop vintage e l’effetto nostalgia.