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Fate attenzione a questi particolari nelle vostre orchidee: forse hanno bisogno di una semplice operazione

Le orchidee non sono piante facili da coltivare, ma per chi riesce nella loro coltivazione riceverà molte soddisfazioni dal mantenere questo genere di piante con fiori bellissimi. In questo articolo ti mostriamo come travasare orchidee, un’operazione da fare nel modo più corretto possibile.

L’orchidea è una pianta d’appartamento bellissima, che ci permette con pochi accorgimenti di arricchire di luce e di colore il nostro appartamento, questo tipo di piante chiamate epifite si adattano bene alle condizioni dei nostri spazi abitativi.

Quando acquistiamo una pianta di orchidea presso un fioraio o in una serra dobbiamo sapere che, prima o poi, dovremo occuparci di rinvasarla, ovvero di trasferirla in un vaso più grande. Si tratta di un’operazione necessaria quando la pianta cresce e le radici iniziano a stare strette nel vaso originario. troppe radici nel vaso creano ristagni idrici pericolosi.

Ma quando travasare orchidee è un’operazione necessaria? Esistono dei “segnali” che anche i meno esperti possono cogliere per capire quando è il momento di comprare un nuovo vaso alla pianta di orchidea.

Quando travasare le orchidee?

Per garantire una vita lunga e sana alla nostra pianta di orchidea, dovremmo rinvasarla ogni due/tre anni. Tuttavia, esistono dei segnali a cui fare attenzione che ci indicano la necessità di travasarle, anche prima del tempo:

travasare orchidee
  • Vaso completamente pieno di radici e le radici stanno già crescendo dai fori di drenaggi: questo vuol dire che il vaso è troppo piccolo e non è più adatto alla pianta.
  • il terriccio è molto umido e le radici mostrano la presenza di muffa.
  • le foglie si abbassano e gradualmente ingialliscono, gli steli si seccano.

Come travasare l’orchidea

Il cambio di vaso dell’orchidea non è un’operazione da sottovalutare, compierla in modo scorretto potrebbe danneggiare le radici e portare alla morte della pianta. Prima di procedere con il travaso, è essenziale procurarsi dei pezzetti di corteccia facilmente reperibili in qualsiasi negozio di giardinaggio, anche materiale da pacciamatura risulta essere valido allo scopo. Le orchidee vivono attaccate ad un substrato e non nel suolo quindi la corteccia sarà il terreno migliore.

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Procedimento

Iniziamo estraendo la pianta dal suo vaso, facendo massima attenzione a non spezzare le radici. Liberiamo poi le radici dal terriccio, e sostituiamolo con quello nuovo.

Ora che le radici sono “nude” ed esposte, controlliamo che non siano secche, spezzate o malate, in presenza di estremità radicali o altre parti non completamente sane, agiamo con le cesoie o con le forbici ed eliminiamo tutto ciò che c’è da eliminare, affinché non mini alla sopravvivenza dell’intera pianta. Questo vale non solo per le radici, ma anche per le foglie ormai ingiallite e per gli steli eventualmente secchi, che vanno recisi alla base.

Prima di procedere con il rinvaso, prepariamo il terriccio in cui la nostra orchidea dovrà vivere. Prendiamo in mano la nostra orchidea e pieghiamo verso il basso tutte le radici mentre inseriamo la pianta in un nuovo vaso (più grande del precedente): in questa fase del rinvaso dobbiamo agire con prudenza e delicatezza, se non vogliamo correre il rischio di spezzare le preziose radici.

Tenendo ancora la pianta sospesa all’interno del vaso vuoto, facciamo scivolare il terriccio fra le radici, sistemandolo con le mani o con l’ausilio di una piccola paletta da giardinaggio. Operazione che va eseguita con molta calma e riempiendo tutti gli spazi vuoti.

Ultimo step, ricordiamoci di idratare a fondo il terriccio della pianta: nei primi giorni successivi al rinvaso è essenziale che il terreno sia umido e non asciutto.

Immergiamo il vaso in una bacinella di acqua per una mezz’ora, l’acqua penetrerà dai fori alla base del vaso e si diffonderà nel terreno. Trascorsi trenta minuti nell’acqua, estraiamo il vaso e scoliamolo per eliminare l’acqua in eccesso, poi collochiamolo su un sottovaso.